mercoledì 30 maggio 2012

Che palle!!!

Pulire il mondo pallonaro ? Certo. Limitare l'esposizione mediatica di giocatori/allenatori/opinionisti/capidicazzoUltras ? Sicuro. Tutti i modi son buoni, purche' siano efficaci presto e per un bel pezzo a venire. Io pero' penso che se si fa crescere una popolazione di TIFOSI degni di tal nome la pulizia sara' 'magicamente' piu' efficace.

sabato 26 maggio 2012

Niente. ed io

Sabatosera di silenzio abitato dai suoni di questa calma sera di maggio. Diversi da quelli di P., e diverso son io, quanto basta per affermarlo. Ordinando i pensieri, tra sprazzi di ricordi che il tempo trasfigura e fa piu' cari, ascolto. Zeta passa di sghembo nella casa, con buona pace del petulante ticchettio del segnatempo.

lunedì 21 maggio 2012

Alla luce dello schermo dell'i-pad

Guardo i giri delle linee delle rughe sul dorso delle dita. Le tracce di memoria di tutti i luoghi e i momenti della mia vita.

mercoledì 16 maggio 2012

un'altra di Raffaello Baldini

I ladri
Bisogna pregare che non vengano, ma se vengono, è una cosa, ragazzi, i ladri in casa, non è neanche quel che rubano, è quello che lasciano, come fosse passata la tempesta, spaccano, rompono, cagano, io, da me, hanno cagato, per dispetto, davvero, nel salotto, no, se non le provi, certe cose bisogna provarle, non me lo dimenticherò mai quel mercoledì sera, è stato alla fine di maggio, ho capito subito, quando ho girato al roccolo, che ho visto la luce accesa in una camera e la porta accostata che dondolava, mi sono fermato lì appoggiato al muro come se m’avessero inchiodato, non m’arrischiavo a entrare, se c’erano ancora? ho aspettato un bel pezzo, poi per fortuna è venuto su Cornelio, ha visto tutto, ha capito, è voluto andare avanti lui, poi mi ha chiamato, e quel che ho trovato, è la mia casa, questa? non si capiva più niente, il finimondo, e lì, vuoi piangere? mi sono tolto la giacca, mi sono fatto all’ingresso, dal cassettone, che l’avevano svuotato, tutta la roba in giro, poi il corridoio, le camere, e sta’ buono che la Dina era fuori, a Rimini, a trovare sua sorella, ci stava anche a dormire, sono andato avanti tutta la notte, alle tre, oh, adesso ci siamo, è ancora la mia casa, e la mattina dopo, quando è arrivata, sì, avevano rotto qualche piatto, una zuppiera, due tre bicchieri, il vetro del diploma, avevano anche squartato i cuscini del divano, chi sa quel che credevano, che tenessimo i soldi ancora nella calza, alle otto era venuto Curio della Seconda a riparare la serratura, insomma, lei non s’era accorta di niente, aveva un mazzo di fiori, è andata dritto in cucina, li ha posati nel catino, ha fatto correre l’acqua, ha brontolato che avevo tenuto tutto chiuso, ha messo a posto delle cose sulla credenza, e io zitto, aspettavo il momento buono, non volevo spaventarla, ma è venuta la Morena, apriti cielo, gli strilli, le esclamazioni, che l’ho sgridata, la Dina era diventata bianca come un panno lavato, s’è toccata la collana, i braccialetti, s’è guardata attorno, è andata nella nostra camera, apriva tutto, era un carabiniere, poi nelle altre camere, contava, coperte, lenzuoli, federe, tovaglie, asciugamani, camicie, giacche, tutto, ha contato, ha ricontato, non mancava niente, s’è buttata a sedere su una sedia, seria, poi di colpo una risata: «ci volevano i ladri, quei cuscini, va là, erano andati, e cambiamo anche il divano, questo non ne può più, poi m’ha stufato, tu cosa dici?», «che hai ragione», dopo sono uscito, sono arrivato in piazza, che m’avranno fermato in cento, e la sera siamo andati a mangiar fuori, alla faccia dei ladri, ma il giorno dopo ci ho ripensato, tutto questo casino per niente? sono venuti per niente? che, figurati, quelli sono gente che la studia prima di muoversi, vanno a colpo sicuro, loro qui hanno preso, che io non lo so, ma lo sanno ben loro, ed è un po’ che, alla Dina non ho detto niente, ma quando non c’è, che esce, vado per tutta la casa, guardo, tocco, cerco di mettermi nei loro panni, dei ladri, cosa c’era qui che gli poteva piacere? e che adesso non c’è più? delle volte faccio una prova, sto con gli occhi chiusi un bel po’, poi li apro di colpo, che così, secondo me, si vede meglio se qualcosa non è al suo posto, ho in mente anche di metter giù su un quaderno, camera per camera, tutto, sino a un bottone, che non so ancora a cosa potrà servire, ma intanto, quando è tutto scritto, che poi loro, chissà, magari hanno preso una cosa che io non ci facevo nessun conto, che non sapevo nemmeno d’averla, e invece loro, per loro era un valore, solo che cercare alla cieca, ma cerco sempre, non ho pace, passano i giorni, delle volte dico: e scrivergli? se si potesse, ai ladri, ma non si può, dove gliela mandi? o se no un volantino, porca puttana, non ci avevo pensato, davvero, un volantino, di carta colorata, lo lasci in giro, quello prima o poi lo leggono, scritto bene in grande, da dirgli: quel che è successo non ne parliamo, non voglio indietro niente, adesso è roba vostra, ormai è fatta, chiuso, ma datemi soddisfazione, una domanda sola, che mi potete rispondere solo voi: cosa avete portato via? cosa m’avete rubato?

letta da P.Nori a Santarcangelo a metà luglio dell'anno scorso....

martedì 15 maggio 2012

non c'è paragone

quando mi metto ad inseguire un sogno mi smagrisco e dormo ben meglio. e tanto più se sia un sogno alquanto 'improbabile'.
se sto in quiete a ruminare la probabile irrealizzabilità d'una vita desiderabile mi gonfio e dormo di merda.
ragion per cui....

giovedì 10 maggio 2012

Ogni volta che torna

Quel profumo, quella bella luce anche dopo il tramonto. Il momento migliore dell'anno, maggio, e' tornato. Come da ragazzo, e poche volte ancora, dopo. Ogni volta mi riempie. Naso e cuore. La vita.

martedì 8 maggio 2012

post-it ad uso di farsi detestare (ma leggermente)

(..)essere al mondo vuol dire compiere proiezioni immaginative e creare campi affettivi in tutto quello che ci circonda.ma negli ultimi anni è subentrato una sorta di oscurantismo (della fantasìa, ndr) per cui tutto diventa un culto dell'attualità, la quale a sua volta diventail culto dell'acquistabilità immediata.quello che si profila è il mondo della noia assoluta, dove però momento per momento ci sono campanelli come quelli dei telefonini per distrarci e rimandarci al prossimo gadget anti-noia da acquistare, che diventerà subito un altro culto obbligatorio.(..)

e ancora:


i clown da circo filmati da Fellini mostrano che l'allegria nella sua forma matura va a braccetto con la malinconia più schietta.(..)

febb.2007 - Gianni Celati conversa sul suo 'Finzioni Occidentali' e su altre robe.
.

sabato 5 maggio 2012

stati di ritorno

poco
mi serve
una crosta di pane
un ditale di latte
e questo cielo
e queste nuvole


Chlebnikov


(grazie a Paolo Nori. anche se scrive su Libero)
.