lunedì 28 marzo 2011

ieri, domani e molti inutili falsi problemi

mi sa che non ha capito, ancora.
ma adesso non c'è tempo per tante vecchie parole : ho panni sporchi e la lavanderìa che mi aspetta.
e se non ha capito, pazienza.

(una volta che ho iniziato a fidarmi di me non intendo più smettere. e questa terra mi parla di futuro da vivere )

giovedì 24 marzo 2011

....(...)...

....(che poi così, non so neanche nuotare..proprio neanche il morto-a-galla..: ah, non c'è scampo, ah no!.)...

...(e Quell'Altra che non scrive neanche più.....dice ch'è stanca, svogliata....e intanto via che riparte...mah!!)

martedì 22 marzo 2011

un bel capitano

..capito che la barca è perduta senza più rimedio,  fa in modo che gli altri siano in salvo e
poi si lascia andar giù.
e cerca d'offrire il miglior contegno possibile.
da un po' lontano un ghigno di angoscia può ben parere un mezzo sorriso.

.....

una normalizzazione che sa un po' tanto di consuetudine e a volte, peggio, di indifferenza.

passerà tempo (che ne deve passare tanto, e non ti piace)
e sortirà un giudizio più vero.

sabato 19 marzo 2011

evidenze

gli uomini sono proprio tutti coglioni. tu sei senz'altro uomo, quindi.

le donne (cioè: le donne che ti affascinano e con cui andresti in capo al mondo subito) hanno coraggio da vendere ...ma solo per una s.r.l.

venerdì 18 marzo 2011

europa che?!?

cicisbeoFrattini pare il prototipo dell'inanità: capacissimo di ogni incapacità ed indeciso a tutto.
ma.. e il resto della truppa ?? l'ennesima occasione mancata dall'UE di far valere una comune linea d'intenti coesa in 'politica estera' : nemmeno le gravi emergenze che divampano nello stagno di casa riescono a dar dignità ad un Convitato di Pietra ch'è fatto di..Gesso.

mercoledì 16 marzo 2011

copiaincolla

roulette all'idrogeno

Il disastro è ormai conclamato, benché le autorità cerchino ancora di rassicurare sulla relativa sicurezza di quel vecchio impianto bersagliato nel giro di una settimana da terremoti, tsunami ed esplosioni. L'indice più chiaro della gravità della situazione, più che i dati "calmierati" per difetto della radioattiva atmosferica, sia pure già di per sé sufficienti a far tremare i polsi a chiunque, anche a chi è temprato da una secolare tradizione all'autocontrollo, è il tonfo clamoroso della Borsa. La fuga per via telematica degli investitori da quella che fino a venerdì era la terza economia mondiale non può giustificarsi solo come frutto di "scelte emozionali". Se c'è un assunto su cui si può stare certi in economia è appunto la cinica razionalità degli agenti economici, figurarsi di quelli finanziari. I problemi ci sono eccome ed è purtroppo presto per trarre un bilancio economico  e soprattutto umano della tragedia. Sta di fatto che la "tigre asiatica" è in ginocchio per colpa di un nemico imprevedibile prima e invisibile ora. E doppiamente letale. Non può stupire quindi che di riflesso torni d'attualità il dibattito sul nucleare nel nostro Paese, conscio tanto della propria fragilità geologica quanto della propria fame energetica e nell'imminenza di un (nuovo) referendum quanto mai sentito pro o contro il nucleare: da un lato enormi interessi energetici (ed economici), dall'altro il timore che il gioco non valga la candela, se non per pochi, ristretti gruppi di pressione. Proprio queste lobbies in questi giorni stanno giocando la strategia della "minimizzazione", cominciando ogni discorso dalla premessa di rito, raggelante: "premesso che il terremoto in giappone è stato eccezionale". Ecco, l'eccezione. Scaricare la colpa sull'imprevedibile. E poi continuare sostenendo, nel pieno dell'età globale, che occorre garantirsi l'autosufficienza energetica. Benissimo. Peccato che senza centrali e senza combustibile il nucleare rimanga un'utopia. E a meno di finanziare (non sia mai!) la ricerca di base o avviare spedizioni coloniali in Niger dovremo rassegnarci a comprare la tecnologia e il combustibile dall'estero, dove verosimilmente mandaremo poi a stoccare le scorie a suon di milioni. Con tanti saluti alla sognata italica autarchia. Ciò che stupisce è però il fatto che mentre noi ci battiamo per questa "bomba a orologeria" (pressoché tutti i Paesi "nucleari" hanno ormai registrato incidenti: oggi Fukushima, ieri Tricastin e Three Miles Island, passando per Chernobyl) persino un Paese come la Germania da sempre sensibile al tema dello sviluppo dell'economia nazionale e dell'autosufficienza energetica (ma anche della salvaguardia dell'ambiente) ha deciso di mandare in pensione le centrali più vecchie, primo passo verso una denuclearizzazione più o meno prossima. Il "ritardo" - si sa-  è tuttavia una caratteristica storicamente insita nella classe dirigente italiana, oggi abbagliata dall'atomo come ieri votata alla ricerca di un tardivo "posto al sole" sullo scenario coloniale (premessa di altre tragedie). Il sole, già. Tagliati gli incentivi per i grandi parchi fotovoltaici, dirottati sul piano nucleare nazionale, ci si avvia di fatto verso l'abbandono dello sfruttamento dell'unica vera risorsa  energetica, gratuita, di questo Paese. A meno che il referendum "balneare" di giugno renda possibile, con la forza del voto, un definitivo e auspicabile cambio di rotta  verso una politica energetica moderna che si fondi sulle risorse rinnovabili e sancisca, come già hanno fatto Paesi realmente all'avanguardia quale è la Germania, quello nucleare come un esperimento fallimentare alla luce del bilancio costi/benefici. Se è vero  che tramontate le ideologie rimangono gli slogan, credo allora che l'auspicio migliore che si possa fare al Paese alla vigilia di questo bistrattato, esaltato,  compromissorio centocinquantenario sia di avviarsi, serenamente, verso il sole dell'avvenire.

non vi dico chi l'ha scritto. diciamo che, un pochino, è come se fosse anche mio.
e lo sottoscrivo tutto quanto.

martedì 15 marzo 2011

...

pioggia senza vento. solitudine.

calma? calma.

what else?

dopo una notte striata di malstare, un risveglio con acqua fredda al freddo. uscir di casa che vien giù chediolamanda e te la manda dritta nel coppino (l'ombrello, intanto, sta là in bottega...) e non poter dire nemmeno: vaffanculoGaribaldi!!, che ho messo pure fuori la bandiera....

alla terza che mi chiede 'come stai ??' con la vocina tutta garrula giuro : gli sparo nei polpacci.

lunedì 14 marzo 2011

...

ho dato il sangue.
ora rimane, anche per oggi, da fare tutto quanto il resto.

domenica 13 marzo 2011

...

restare qui attaccato a questo schermo, con tutto il buio e la clandestinità un po' ridicola della bottega fuoriorario, mi fa sentire di restare in contatto più a lungo con te, di poterti trasmettere ancora il mio calore. ma adesso : ciao, vado a pensarti dal letto. 

sabato sera, domenica mattina

ti apparecchia davanti agli occhi l'Amore
troppo complesso com'è per interpretarlo con la mente
meraviglia semplice e naturale quando lo fa il cuore.

ospite, sì: di gente straordinaria.
così sento che sono vivo, e felice.

sabato 12 marzo 2011

()

è lo sport amato da sempre, ma oggi è 'goduria pura' :

italia batte francia , nel 6 nazioni.
da quanto tempo aspettavamo questa soddisfazione !!!

disclaimer

sì non nego, un po' di trippa ancora c'è.
però - per favore e senza offesa - per
VOI gattone (tutte quante siate mai) non è.

venerdì 11 marzo 2011

la trama di cui son fatti certi sogni

l'abbiamo maltrattato fino a ridurlo incrostato di ruggini, sporcato da macchie che parevano irrimediabili.
trattato con la cenere della solitudine e la lisciva dell'autocritica, con grandi scaglie di giusta ironìa, sta rivelando una trama solida capace di sfidare gli anni, di assumere nuovo splendore e, ad ogni modo, di poterci appoggiare con sicurezza ciò che resta d'una vita intera.  

giovedì 10 marzo 2011

.....

il sole illusorio di quasi primavera mi fa osservare i posti.
riemerge una antica voglia di documentare in foto ciò che ho attorno. con scrupolo e metodo.come se a qualcuno possa mai interessare un giorno.

mercoledì 9 marzo 2011

ceneri

dopo un caldo sorriso a sorpresa il ghiaccio d'uno specchio di parole, sconfortante promemoria, mi cava lacrime a non finire.

penitenza e giudizio facciano scaturire una gioia di vivere meno miope e dannosa, meno smania e più calma, compatibile.

martedì 8 marzo 2011

oro

con gli occhi, ciascuno al modo suo, avvolgono in un abbraccio che scalda più di qualsiasi gesto, più d'ogni parola.
mi nutre forte questo esserci, tutto loro.

sabato 5 marzo 2011

ora d'aria

mi ha riverito un campetto fitto di crochi (o di colchici? mah) e più un inimmaginabile giardinetto-zen.
bòn: bene, no ?!?

...

è già quaresima da un po', roba di penitenze e di calici amari.
per ora, però, la testa nel muro la batto solo involontariamente.

venerdì 4 marzo 2011

rubo

resto a guardare fuori.

rubo tempo al guardar(mi) dentro

baccalà e niente

poco da dire, nessuna spinta per farlo.
a parte: faranno il tris di baccalà sabato sera
a Istrago?
boh: più tardi telefono e chiedo.

giovedì 3 marzo 2011

cieco , sordo forse, ma seguitando il cammino

sempre molto critico verso le prescrizioni del clero riguardo una vita moralmente equilibrata, trovavo cmque buon conforto nel profittare delle silenziose penombre di chiese e chiostri a lato del mio andare, da cui portavo fuori grani di pace a nutrimento.

da tanto tempo non è più così. è indurito il mio modo di sentire, è mutato il modo di porgersi di quei luoghi, cioè di chi li amministra :  come che sia, non mi riesce più di cogliere quella vibrazione miracolosa che porta il nome di Carità.

stare qui a pensarci mi dice che non accetto di rinunciare a una speranza. di fermare il cammino proprio no, questo 'mi no càlcoli' .

previsioni

leggere un libro mentre la lavatrice della self-lavanderia automatica scaravolta un po' di panni sporchi (oggi:scuri).
il massimo di emozioni che per oggi mi si prospettano.
almeno per la pausa pranzo. stasera ? non pervenute.

mercoledì 2 marzo 2011

mar 1 mar

che bello farsi una dormita grossa
e la mattina dopo, una gran doccia
calda calda,
....a casa !