giovedì 3 marzo 2011

cieco , sordo forse, ma seguitando il cammino

sempre molto critico verso le prescrizioni del clero riguardo una vita moralmente equilibrata, trovavo cmque buon conforto nel profittare delle silenziose penombre di chiese e chiostri a lato del mio andare, da cui portavo fuori grani di pace a nutrimento.

da tanto tempo non è più così. è indurito il mio modo di sentire, è mutato il modo di porgersi di quei luoghi, cioè di chi li amministra :  come che sia, non mi riesce più di cogliere quella vibrazione miracolosa che porta il nome di Carità.

stare qui a pensarci mi dice che non accetto di rinunciare a una speranza. di fermare il cammino proprio no, questo 'mi no càlcoli' .

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