venerdì 28 settembre 2012

lì della cala

Il rumore potente del mare che sbatte sugli scogli, le gocce iridescenti che schizzano per aria. seduto sopra la roccia guardo e ascolto : sento sbiadire via l'ombra opaca di ogni ansia.

sabato 22 settembre 2012

ovunque sei, se ascolterai ...





vado. andiamo.
troverò sole molto caldo, acqua limpidissima, luce - m'immagino- accecante.
in un angolino in fondo al cuore tengo con me i ricordi ed il loro gusto
dolceamaro, indelebile (per fortuna).

(grazie a nevver per aver postato Parigi in codesta maniera. Tumblr è una bella roba, per noi.)

venerdì 14 settembre 2012

anìn a bevi un taj ?

( il bisogno di vivere la miglior vita propi cumò ha tanti più argomenti dello stare virtuosamente in attesa d'un domani le cui promesse scolorano ormai nell'illusione. )

giovedì 13 settembre 2012

all'ora morta

il vento gelato che si infila qua sotto il portico agita i lembi delle tovaglie, fa frusciare le tele e muove un mormorio di musica che sembra in tutto una lingua :  una nenia , un discorso sussurrato e insistente che mi rammarico di non capire , che mi resta straniero.

mercoledì 12 settembre 2012

del tener per se'

avere pensieri, e quindi opinioni e dar loro voce parlando risulta , da qualche tempo in qua, 'problematico'.
il momento in cui, il tono della voce (il tono 'percepito', of course)', l'espressione del viso in quel frangente (in genere 'figlia' di circostanze del tutto aliene al pensiero rivelato con la lingua) ...ecco alcuni dei fattori che 'inquinano' una cosa che invece avrebbe diritto di essere semplicemente se' stessa : l'espressione di un (libero) pensiero. senza pretese (salvo espressa affermazione contraria) di carattere pedagogico o coercitivo, o di rimprovero tacito o, peggio , di insulto larvato.

mi sento dire infine, in genere quando sono esauriti argomenti dialettici efficaci : tieni le tue opinioni per te, non dirle, chè infastidisce, suona inopportuno, talora offensivo a chi ascolta.

invece: niente da dire sul fatto di tenere uno o più blog. dove scrivere qualsiasi pensiero è lecito, anzi incoraggiato.

dev'essere per via del distacco dato dal mezzo, dalla possibilità di 'ricevere' le parole nel momento e col tempo che più ci aggrada. e anche far finta di non aver letto : non c'è 'obbligo' di risposta, da cui :non c'è necessità di capire bene, se questo ci costa sforzo di mente e spesa di tempo.

dev'esser anche - ed è peggio - per via che l'arte di mettersi in discussione, di vedersi con gli occhi altrui è pratica in disuso, le cui quotazioni stanno in ribasso : sembra che non possiamo più sopportare nessuna, per quanto minima, 'destabilizzazione' di ciò che ci riguarda, del mondo esteriore e/o interiore che chiamiamo 'nostro', con gratificante quanto sciocca illusione.