domenica 4 novembre 2012

:-0

gli altri, quelli che abitavano il mio mondo, fin da piccino e poi per tutti gli anni d'una ormai piu'che mezza vita, tutti coloro almeno per me degni di nota, ecco: mi son sempre parsi soprattutto 'solidi', cioe' in grado di far fronte ai casi della vita, piu'attrezzati a dire, a fare, a provvedere...insomma piu' uomini-fatti, meno interdetti, meno impreparati di me, talvolta cosi' smarrito. E tale sono tanto piu'ora che devo constatare quanto siano, perlopiu', in crisi, come inceppati, soccombenti: non idonei a sostenere il peso di esistenze deragliate dai binari prospettati. La vita resta ai miei occhi un film con un soggetto molto suggestivo ma in mano ad uno sceneggiatore demente e squilibrato, quanto meno cinico ed insensato. Ed io mi sento meno 'cane' di tanti protagonisti designati. Lungi dal fornir consolazione, cio' getta se non altro miglior luce su certi silenzi archiviati come insipienti esitazioni. Luce sprecata, che mi par che non ci sia chi possa capire il senso pieno di queste poche righe.Ma in fondo le scrivo per me, che mi bisogna di ritrovarle scritte : capirsi l'un l'altro e' un cammino lento e tortuoso, accidentato, e che prevede a un certo punto uno sbarramento, un limite oltre il quale non e'concesso spingersi. non e' proprio dato di poterci riuscire,forse. ? .mi sa che moriro' col dubbio.

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