martedì 13 agosto 2013

io, se non son dio

sono un tipo inelegante. non so rapportarmi alle persone 'perbene'. infatti, per esempio: non ho mai scritto mail a direttori di banca; men che meno per 'metterli sull'avviso' riguardo a chicchessìa. se un dì dovessi arrivare a farlo, resterei poi muto per sempre per la vergogna: un muto inelegante, ca va sans dire.

sono un tipo un po zingaro. rifuggo volontariamente e volentieri qualunque sicurezza tranquillizzante, siano cose siano persone :  ho lasciato i soliti amici di una vita per andare alla scoperta dell'altro da me (alla rassicurante condivisione dei ricordi preferisco lo scomodo scontrarsi di visioni differenti); ho lasciato la casa-rifugio che mi 'rappresenta' per posti altrui dove essere ospite transitorio (sono di spirito nomade e porto la mia vita dentro di me)

amo frequentare la gente, tutta e tanta, per guardare negli occhi e conoscerla: i compagni alle Festedell'Unità ma più ancora quelli che votano il Banana o Grillo, perchè è troppo stupido liquidarli come perdibili idioti (nessuna emozione mi danno sfizi costosi e vacui come 'happy hour su roof-top di grido' : godo a salire in montagna, sudando e cantando, e ascoltare il 'silenzio' del vento di lassù)

vivo in compagnìa costante del Dubbio, avvezzo a mettermi in discussione in continuo. Non mi toccano in alcun modo i 'processi sommari', specie fatti da coloro che sprezzano (a parole) il mondo in cui stanno immersi salvo poi rodersi il fegato per non essere adeguatamente valorizzati dalle emanazioni (politiche, artistiche, lavorative, ecc,) 'proprie' di quello stesso mondo.

sono comunista collettivista, sono per la redistribuzione reale dei beni da chi ha più del ragionevole a chi manca dello stretto necessario, secondo processi, per quanto possibile, non-violenti. (l'attuale sistema economico-sociale è , beninteso, assolutamente ,insopportabilmente 'violento' e va radicalmente sovvertito). ogni risorsa/bene pubblico va, ovviamente, gestita in modo trasparente e 'virtuoso', affichè si moltiplichi e non si depauperi.

credo negli abbracci dati e ricevuti come misura vera degli affetti, credo negli occhi di chi mi guarda per avermi cercato od incontrato per caso, credo nel rischio di poter cambiare idea, sugli altri e loro su di me : credo nel divenire continuo della vita, insofferente a contratti che non siano rivisti e riconfermati convintamente ogni mattina. e quando 'chiudo'(con una persona, con un periodo o un posto) chiudo davvero, radicalmente : saprò io il perchè, e tanto basti.

credo nel senso vero e profondo di ogni parola. mia ed altrui. chi non da peso alle parole e ne fa uso 'leggero' (o peggio: truffaldino) non è gradito compagno di strada.
e poi..credo nell'Utopìa, nel Cinema, nei testi delle canzoni, nella Poesìa, nei bambini di tutte le età, ecc. ecc. ecc...............................................................................................................................................................................
questo minimo zibaldone voglio pomposamente, ironicamente chiamarlo : prolegomeni ad ogni futura metafisica che voglia esser chiamata...Vita.



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