(....)
E
più che l’amore, le persone, il gusto di qualcosa, è il tempo che viene
a mancarci. Anche quando lo perdiamo. Ora il tempo è mio, tutto quello
che spendo in questa mattina tiepida di novembre, sospesa in una bolla
di liquida felicità.
La
puntura di spillo è il non poter condividere con nessuno questo
momento, il dover, per forza di cose, sopire un luccichio d’occhi, un
fremere di mani.
La
solitudine è una coperta troppo corta. E’, a volte, un lusso che si
paga a un prezzo troppo caro. Inflazionata dal nostro precariato
sentimentale che ci fa vivere tempi bui, di ristrettezze emotive in cui
tiriamo la cinghia del cuore. Quando, specchiandoci, non riconosciamo
più la nostra figura smagrita e le passioni ci cadono addosso come
l’abito su una gruccia, ciondolante, senza forma né respiro.
Ed
io non ho capito ancora se sia meglio non avere orecchie che ti
ascoltano o avere orecchie ormai sorde alle tue modulazioni di
frequenza.
(in questo caso è e.l.e.n.a. , ma tanti ce n'è di post consimili...... mi sanno di pensieri già fatti, dal sapore dell'inutile, eppure anche di tarli che tornano perchè non possono non tornare, come pietre sconnesse su cui è destino continuare ad inciampare)
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